Laura Ziliani è morta a 55 anni, e per l’omicidio sono stati indagati e poi arrestati due figlie e il fidanzato di una di loro: ecco dove sarebbe maturato il delitto e quali sono i luoghi teatro dei fatti.
Scomparsa misteriosamente a 55 anni, l’8 maggio 2021, l’ex vigilessa Laura Ziliani è stata trovata senza vita tre mesi dopo, l’8 agosto, vicino alle acque di un fiume. Per settimane, le ricerche della donna sono andate avanti senza esito, fino alla terribile scoperta fatta per caso da un bambino. Ecco dove si sono consumati i drammatici atti di uno dei casi più sconvolgenti della cronaca nera.
Dove è scomparsa Laura Ziliani?
Laura Ziliani, 55 anni, ex vigilessa, è scomparsa a Temù, in Val Camonica (Brescia) nella mattinata dell’8 maggio 2021. A denunciarne la sparizione le due figlie Silvia e Paola Zani, 26 e 19 anni al momento dei fatti, rispettivamente impiegata e studentessa, con un allarme lanciato quella stessa mattina, verso le 12.00, contattando il 112 e segnalando il mancato rientro della madre.
A detta delle due donne, Laura Ziliani sarebbe uscita di casa intorno alle ore 07.00 per andare a fare una passeggiata nella frazione di Villa Dalegno. Secondo questa versione, la donna sarebbe dovuta rientrare intorno alle 10.00 per poi recarsi con loro presso la locale discarica a disfarsi di alcuni vecchi materassi.
Ma Laura Ziliani, stando al quadro indiziario emerso successivamente a carico delle figlie e del fidanzato della maggiore, Mirto Milani – tutti poi indagati e arrestati con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere -, per gli inquirenti non sarebbe mai potuta tornare a casa perché uccisa da quello che passerà alle cronache come “trio criminale“: Silvia e Paola Zani e, appunto, Mirto Milani.
Dove è stato ritrovato il corpo di Laura Ziliani
Per tre mesi, di Laura Ziliani non si è saputo nulla. Nessuna traccia di quella presunta escursione tra i monti di Temù prima della misteriosa scomparsa, nessuna traccia di lei. Il 23 maggio 2021, una circostanza ha iniziato a muovere il puzzle delle indagini in direzione dell’ipotesi di una sparizione e di una fine violente: il ritrovamento della scarpa da trekking che la 55enne, a detta delle due figlie, indossava quando sarebbe uscita di casa senza farvi più ritorno. Teatro della scoperta il torrente Fumeclo, luogo risultato incompatibile con la direzione a monte che avrebbe intrapreso Laura Ziliani nel suo percorso durante la sua escursione.
E lungo lo stesso corso d’acqua, poco lontano dall’abitazione della donna, agli inizi di giugno è stato rinvenuto un jeans femminile rovesciato, compatibile con l’indumento che – secondo il racconto delle figlie – avrebbe indossato la mattina della scomparsa. Poi è stata trovata la seconda scarpa attribuita a Laura Ziliani. Secondo gli elementi emersi in sede di indagine, questa sarebbe stata collocata nel luogo del ritrovamento proprio dagli arrestati a scopo di depistaggio.
Il cadavere di Laura Ziliani è stato scoperto lungo la pista ciclabile di Temù, l’8 agosto. Autore del macabro ritrovamento un bambino che, passeggiando nei pressi del fiume Oglio, vi avrebbe notato il corpo di una donna in stato di decomposizione, parzialmente nascosto tra rami e foglie. Sul corpo della 55enne nessun indumento riconducibile allo scenario di una gita in montagna. Indossava soltanto una canottiera e degli slip, abbigliamento che sarebbe stato poi ritenuto totalmente incompatibile con la ricostruzione fornita dagli arrestati.
Fonte foto: https://www.facebook.com/laura.ziliani.96